L’Osteria formativa del Pratello a Bologna è un bel progetto: la proposta di cene evento periodiche aperte al pubblico, in cui sono coinvolti come cuochi e camerieri giovani detenuti dell’IPM.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra FOMAL, Ente accreditato dalla Regione Emilia Romagna per la formazione professionale nell’ambito della ristorazione, e l’Istituto Penale Minorenni di Bologna. Con l’importante sostegno economico della Regione e della Fondazione Del Monte.

Naturalmente tutti speriamo che all’Osteria ci si trovi bene e si mangi bene, ma soprattutto desideriamo che abbia successo e riscontro positivo la motivazione per cui si è avviata questa esperienza. Qualunque sia il reato per cui i giovani stanno dentro è impensabile che sulla loro vita si scriva la parola fallimento, stare ‘dentro’ deve corrispondere anche alla possibilità concreta di reagire, rinascere, riprendere il cammino buono di persone e di cittadini. L’Osteria formativa intende contribuire a quello che la Costituzione dice all’art. 27: “Le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”.

All’interno del Pratello, anche per la lungimiranza di chi ha responsabilità di conduzione, ci sono molte opportunità che mirano a questo obiettivo. Adesso parte l’Osteria, ultima e abbastanza inedita esperienza a vantaggio dei giovani detenuti, che si realizza perché anche loro sono d’accordo e hanno deciso di lasciarsi coinvolgere.

FOMAL, che fuori dall’IPM ha luoghi strutturati di formazione per ottenere una qualifica professionale, ha questo slogan distintivo “la persona al centro”. Mi piace tradurre così questa netta scelta di campo: FOMAL è un luogo di formazione che non si stanca, anzi sceglie, di dare sempre nuove possibilità, che investe sulla vita che viene, piuttosto che recriminare su quello che è stato.

C’è un altro motivo che, a mio avviso, rende importante l’esperienza di questa Osteria: fare in modo che la città si accorga davvero di questo luogo, dei giovani che ci vivono… Spesso alle spalle di molti reati c’è una mancanza di ragioni di vita e di speranza, di opportunità positive, quindi anche una qualche responsabilità della comunità. Questa Osteria aperta al pubblico rappresenta una sollecitazione per chiunque, ognuno per quello che gli compete, voglia avere a cuore il presente e il futuro di tutti, senza pregiudizi, senza categorie, senza graduatorie e in qualche modo si sente debitore di possibilità nuove.

da un’intervista a Beatrice Draghetti (Presidente Fomal)